Stefano Zecchi - BMB Manifattura Borse SpA
BMB Manifattura Borse SpA

Stefano Zecchi

Stefano Zecchi, manager, dal 2019 ha scommesso in prima persona sul rilancio di BMB Manifattura Borse SpA di Scandicci e, pur nella non facile situazione congiunturale, oggi può raccogliere i frutti di quell'impegno.

storie

Qual è la storia dell'azienda?

Si tratta di un'azienda storica della pelletteria fiorentina con un ruolo di player di rilievo nella filiera nazionale. È dal 1968 che l'azienda è sul mercato e in 60 anni ha cambiato molte volte pelle. L'ultima volta è stata nel 2017. Un anno di svolta in quanto in quel momento la Bmb non era più posseduta dall'originario fondatore ma da un fondo di investimento tedesco e produceva borse sia per conto terzi, per alcuni brand del lusso, che con marchio proprio. Il fondo aveva acquisito l'azienda con l'obiettivo di sviluppare il proprio brand. Purtroppo più facile a dirsi che a farsi, per cui nel 2017 è finita in secche finanziarie. È uscita da questo momento concentrandosi sull'offerta di servizi di produzione per i brand. In questa circostanza, sia per gestire la fase di stress finanziario sia con l'obiettivo di ridirezionare strategicamente l'azienda, il fondo ha chiamato un paio di manager, tra cui il sottoscritto, ad occuparsi dell'azienda. E in circa un anno e mezzo, nel 2019, superata la fase di concordato, ne siamo diventati soci acquisendo le quote del fondo. In questi anni la dimensione aziendale si è raddoppiata, da 15 a 32 milioni di fatturato consolidato.

A partire dal 2021, dopo la pandemia, ci siamo dotati di strumenti finanziari che ci hanno consentito di avviare delle acquisizioni. La prima nell'area di Scandicci di un nostro fornitore storico di servizi specializzati di trapuntature e ricamo, presente già da tempo sul mercato con un portafoglio clienti diversificato: noi eravamo suoi clienti non esclusivi e abbiamo deciso di fare un merging.

Nel 2022 il passo è stato più lungo perché siamo andati ad acquisire una preesistente azienda che produceva portafogli situata a Tunisi con l'opportunità non soltanto di allargare la gamma prodotto, ma anche di accedere ad un altro mercato, quello dei marchi premium. Questi ultimi, dopo il 2000 avevano spostato le loro produzioni in Cina e zone limitrofe, ma a causa della pandemia e di un crescente livello di rischio geopolitico, hanno deciso di iniziare una politica di nearshoring. In questa onda lunga che si stava manifestando ci è parso che la Tunisia potesse essere una base produttiva di interesse per una parte di questo mercato. Così è stato e a partire dal primo trimestre del 2022 l'abbiamo riattrezzata, riportata in vita, favorito l'arrivo di nuovi clienti.

In sintesi la Bmb è partita alcuni decenni fa come azienda familiare, fondata da un artigiano appassionato per il prodotto che faceva, evoluta nel tempo a dimensioni anche importanti, con clienti come Dior e Chanel, e che poi in assenza di un ricambio generazionale ha preferito vendere ad un fondo di investimento. Oggi siamo un'azienda anomala nel distretto di Scandicci in quanto io e il mio socio non siamo imprenditori nati nel settore, ed abbiamo cercato di dare una impronta ed un DNA manageriale all’azienda. Io poi per la prima volta lavoro nel settore del lusso e posso dire che si è trattato di un esperimento riuscito.

Qual è la vostra mission aziendale e quali sono i vostri valori?

Il nostro obiettivo è far sì che questa organizzazione sia un fornitore di eccellenza di servizi industriali sia di progettazione che di produzione di borse e prodotti di pelletteria. Ovviamente non parlo di contenuto stilistico, questo è dominio del marchio e prevalentemente anche la definizione dei materiali. Quando però si tratta di passare da uno sketch dell'ufficio stile ad un disegno 2D o 3D che poi consenta l'industrializzazione e la produzione di migliaia di quelle borse e quei portafogli è chiaro che dietro è necessaria una organizzazione come la nostra.

Come ha conosciuto Confidi Centro Nord e quali risultati ha ottenuto utilizzando i suoi servizi?

Si è trattato di un contributo fondamentale perché noi alla fine nel 2017 siamo partiti dalle ceneri di una procedura di concordato preventivo e, come si sa, quando si attraversano quei momenti il figlio che ne nasce è marchiato con la lettera scarlatta e l'accesso al credito si rivela complesso. Siamo anche stati fortunati perché - dopo un paio di anni - iniziavamo ad avere una parziale riapertura di accesso al credito spontanea e subito dopo sono intervenuti anche gli strumenti di garanzia pubblica all'interno del temporary framework.

A partire dal 2020 grazie anche ad alcune banche di relazione e al Confidi – quest'ultimo molto utile nel selezionare gli istituti di credito e nell'accompagnarci all'acquisizione delle garanzie pubbliche poi integrate da quelle di Confidi – in tempi relativamente rapidi e in misura abbondante siamo riusciti ad ottenere tutto il credito necessario, il che ci ha consentito un'accelerazione importante sul processo di crescita aziendale. Il ruolo del Confidi è stato sia di scouting nell'indirizzarci nell'individuare le fonti di finanziamento, sia di accompagnamento nell'affrontare tutta la burocrazia che caratterizza le garanzie pubbliche sia di aiuto nel recuperare alcune provvidenze locali stanziate dalla Regione sui costi della erogazione della garanzia aggiuntiva. D'altra parte come azienda siamo storicamente soci di Confindustria Firenze e l'azienda ha espresso negli anni due presidenti di Confindustria Moda, di cui uno sono io.

Perché “affidarsi” a Confidi Centro Nord?

Potrei dire perché che si è parte della stessa famiglia. Tralasciando poi l'appartenenza a Confindustria aggiungerei che la struttura fiorentina è commercialmente piuttosto attiva ed efficace. È stato realmente un buon supporto.

I vostri obiettivi futuri?

Consolidare il perimetro raggiunto, e pure le operazioni e le relazioni con i clienti. Il momento come è noto non è facile. Il 2023 un po' a sorpresa ha visto il settore sotto pressione sul fronte dei volumi, con una forte riduzione che ha interessato tutta la filiera: dai brand ai produttori di prima e seconda fascia. Si tratta ora di investire più intelligenze che non soldi in una logica di razionalizzazione e di efficientamento della struttura organizzativa che, come spesso accade quando si cresce velocemente, si tende un po' a sottovalutare presi della ricerca della crescita.

Denominazione azienda: BMB MANIFATTURA BORSE SPA
Prodotto o attività principale o categoria: Pelletteria
Anno di fondazione: 1968
Dipendenti: 250 (150 in Italia e 100 in Tunisia)
Sito web: www.bmb-manifatturaborse.com/it/

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